Di Cristian Corò e Cristina Maffia
Con Cristina Maffia
Regia: Cristian Corò e Cristina Maffia
Interazioni fuori campo: Cristian Corò
Scene: Cristian Corò e Sofia Marcante
Costume: Sofia Marcante
Musiche e testi: Cristian Corò e Cristina Maffia
Tecnico Audio/luci: Riccardo Allegro
Producer musicale: Riccardo Allegro
Ventaglio/Mask design: Rocca Maffia
Design sagome Teatro delle Ombre: Cristina Maffia
Consulenza artistico/tecnica Teatro delle Ombre: Mauro Speraggi – Associazione Kamishibai Italia
Foto: Angela Maria Ceccato
Produzione: Ophelia and the Corò nuts
Genere: Commedia drammatica in pantomima e teatro d’ombre
Durata: Atto Unico in 90 minuti
Età: dai 6 ai 106 anni
Biancospina è una ragazza in età da marito che desidera il matrimonio della vita. Le sue giornate trascorrono tranquille tra sogni nel cassetto, la lettura della sua fiaba preferita, lezioni di portamento e il lavoro al telaio.
Tutto con un unico obiettivo: essere perfetta per il Gran Ballo della stagione, l’occasione che aspetta da sempre e che cambierà il suo destino una volta per tutte. Proprio come succede nelle favole. Ma andrà proprio tutto come desidera? E, soprattutto, come andrà a finire la “sua” favola?
A cavallo tra ironia, sogno e consapevolezza, liberamente tratta dalla fiaba di Barbablù, “La guida della buona sposa” è una storia moderna dal sapore barocco, una commedia che esplora risata, satira e interiorità. E’ un viaggio tra i meandri delle convenzioni sociali, alla scoperta di ciò che conta e di ciò che illude, di chi siamo e di chi possiamo diventare.
Biancospina è assolutamente inconsapevole di ciò a cui potrebbe andare incontro una volta uscita dal suo mondo protetto e pensa che presentarsi al ballo e trovare marito sia l’unica ambizione possibile.
O, almeno, così le hanno sempre fatto credere.
Questo è un lavoro nato dal desiderio di parlare di libertà. Libertà di scegliere, di sbagliare, di pensare, di essere. Lo spettacolo “si dipana” con ironia, leggerezza, un pizzico di satira di costume e una buona dose di sincerità, raccontandoci le sorti della protagonista.
A incorniciare il tutto sono tessuti e fili tesi insieme al costume di Biancospina, mutaforme portatore di tutte le evoluzioni in scena.
Ed è in un'ambientazione fiabesca, aperta proprio su un ideale laboratorio di sartoria, che si sviluppa la storia della nostra protagonista, appassionata di ago e filo, intenta a creare fin dalla prima scena il suo abito più bello per il Gran Ballo e a lavorare al telaio della sua vita.
I linguaggi prevalenti dello spettacolo sono tre: la prosa, la pantomima e il teatro d’ombre. Se il primo dà voce alla protagonista e il secondo la fa muovere da un personaggio all’altro, il terzo mostra ciò che è possibile solo in un altro spazio tempo: quello del sogno e della fantasia.
Diverse le fonti di ispirazione: dagli archetipi della fiaba alla musica e alla società barocca (da qui sono nati i testi, insieme alle musiche, tutti originali) fino ad omaggi al mondo dell’Arte (su tutti, Klimt e Chagall) nei disegni e nel Teatro d’Ombre.
Insieme a Biancospina, c’è inoltre sempre anche lei: la società.
Moderna e antica, con i suoi schemi esigenti, le sue aspettative da non disattendere, le sue convenzioni da rispettare. Il titolo “La guida della buona sposa”, così come una delle canzoni originali dello spettacolo, si ispira per altro al Decalogo della buona sposa, una lista di regole per essere una “buona moglie”, realmente distribuita in forma di fascicolo nella Spagna Franchista, dal 1937 al 1977.
Una società che scruta ogni singola mossa e che non perdona l’errore, in cui si sviluppa una trama ordita spesso da altri e, ancora più spesso, subita, a discapito dell’individualità e della vera realizzazione personale.
Tra fili che si muovono, che cambiano direzione, che tagliano e cambiano lo spazio, molti saranno quelli che Biancospina, nel suo viaggio, dovrà dipanare per comprendere che, in fondo, non è forse sempre così semplice riconoscere il vero nemico della storia, o da chi e da cosa bisogna davvero stare in guardia...
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Riprese a cura di Diego de Francesco
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